Sono trascorsi nove anni dalla scomparsa di Franco Califano, uno dei poeti più ispirati dell’intero scenario musicale nazionale che, in più di cinquant’anni di carriera, ha pubblicato oltre trenta album e venduto circa 20 milioni di dischi. In totale ha composto più di mille opere, tra cui numerosi testi per altri colleghi, molti dei quali diventati grandi successi senza tempo.
Nato a Tripoli il 14 settembre del 1938, da padre militare dell’esercito italiano in missione in Libia, Franco trascorre la sua infanzia in Africa, per poi stabilirsi a Roma con la famiglia una volta terminata la seconda guerra mondiale. Durante l’adolescenza inizia a scrivere le prime canzoni affermandosi come autore, a cominciare da E la chiamano estate per Bruno Martino a La musica è finita per Ornella Vanoni.
I primi successi lo portano a firmare il suo primo contratto discografico e ad incidere nel ’72 il suo primo album, anche se la popolarità prosegue inizialmente solo come paroliere. Tra le canzoni più celebri firmate in quel periodo, ricordiamo Minuetto per Mia Martini e Un grande amore e niente più per Peppino Di Capri, con quest’ultima che si è aggiudicata il titolo della 23esima edizione del Festival di Sanremo.
Alla kermesse ligure, Califano prenderà parte solamente tre volte, senza ottenere mai grandissimi piazzamenti: nel 1988 con Io per le strade di quartiere, nel 1994 con Napoli e nel 2005 con Non escludo il ritorno, quello che possiamo considerare un po’ come il suo testamento musicale, ripreso recentemente da Tiziano Ferro ed inserito nel suo disco di cover Accetto miracoli: l’esperienza degli altri.
Tra le sue canzoni più celebri, ricordiamo in modo particolare Tutto il resto e noia, considerato per decenni il suo principale cavallo di battaglia. All’attività di cantautore ha spesso alternato diverse esperienze da produttore discografico, lanciando o lavorando con artist del calibro dei Ricchi e Poveri, Donatella Rettore, Gabriella Ferri, Jo Chiarello e Giampiero Artegiani.
Stroncato da un arresto cardiaco il 30 marzo del 2013, all’età di 74 anni, Franco Califano resta un artista simbolo della scuola romana d’autore. I suoi testi hanno stravolto il concetto di canzone, con la sua “filosofia di borgata” ha dato voce alla classe popolare. Nel corso della sua vita è stato un sognatore, un romantico e un playboy incallito, concedendo alla sua vena artistica un’ispirata e vissuta visione poetica.
Le canzoni più belle di Franco Califano
Non voglio vederti triste (1965)
Ti raggiungerò (1965)
Non voglio vederti (1966)
La musica è finita (1967) per Ornella Vanoni
Il nostro amore (1967) per Adamo
Vivere non vivere (1967) per Iva Zanicchi
E la chiamano estate (1968) per Bruno Martino
Una ragione di più (1969) per Ornella Vanoni
Non si può leggere nel cuore (1970) per Massimo Ranieri
Due gocce d’acqua (1970) per i Ricchi e Poveri
L’aquilone (1971) per gli Alunni del Sole
Semo gente de borgata (1972) per I Vianella
Un’estate fa (1972) per gli Homo Sapiens
Le ali della gioventù (1972) per Caterina Caselli
Ma che serata è (1972)
Questa specie d’amore (1972) per Milva
Un grande amore e niente più (1973) per Peppino Di Capri
Minuetto (1973) per Mia Martini
Perchè ti amo (1973) per i Camaleonti
Amanti di valori (1973)
Tutto il resto è noia (1976)
Roma nuda (1976)
Me ‘nnamoro de te (1976)
Bimba mia (1977)
Le notti d’agosto (1980) per Loretta Goggi
La mia libertà (1981)
Che brutto affare (1981) per Jo Chiarello
Non so fare di più (1981)
Io per amarti (1983)
Il bello della vita (1987)
Io per le strade di quartiere (1988)
La nevicata del ’56 (1990) per Mia Martini
Napoli (1994)
Fine favola (1995) per Renato Zero
Non escludo il ritorno (2005)
Un tempo piccolo (2006) per i Tiromancino
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.
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