Le cose mai dette è il nuovo singolo di Marcello Pieri, realizzato con Massimiliano Rocchetta al pianoforte, ai cori Federica Caminati Samorani. Gli arrangiamenti e la direzione d’orchestra sono di Stefano Nanni.
Abbiamo incontrato l’artista per una bella chiacchierata sul brano e sulla carriera, che prese il via trent’anni fa.
Intervista a Marcello Pieri
Ciao Marcello. E’ uscito da qualche settimana il nuovo singolo “Le cose mai dette”. Perché un cantautore da sempre piuttosto riservato sceglie di regalare al pubblico una parte cosi profonda della propria anima?
Quest’anno, per la prima volta nella mia vita, ho avuto paura di morire. Mi sarebbe dispiaciuto che questa canzone rimanesse nel cassetto, così ho sentito l’urgenza di pubblicarla.
“Se cerchi un eroe… non sono io” è il titolo del singolo che quattro anni fa ti ha visto tornare nel mercato discografico. Per te cosa rappresenta?
Ho deciso di ritornare “sul mercato” perché con mia grande sorpresa continuo a ricevere tanti incoraggiamenti da parte di persone che ancora mi seguono, ripeto con mia grande sorpresa.
Sono passati trent’anni da “Se fai l’amore come cammini”. Quale credi sia stato il segreto del successo di quel brano?
Se sapessi qual è il segreto l’avrei replicato ahahah, no, a parte gli scherzi penso sia una canzone nata cosi, come le persone… fortunata.
Nel 1993 hai partecipato al Festival di Sanremo in un’edizione che vide trionfare Laura Pausini. Credi che la sua stella abbia oscurato gli altri artisti in gara nella stessa sezione?
Credo che Laura Pausini si meriti il successo che ha avuto, e no, non credo abbia tolto lustro agli altri, anzi una italiana che porta la musica italiana nel mondo è una grande soddisfazione e una opportunità.
Vasco Rossi fu molto colpito dal tuo approccio musicale. Credi che questo apprezzamento ti abbia successivamente penalizzato?
Non credo e sono contento dell’allora apprezzamento di Vasco Rossi artista che stimavo.
Che ricordo hai del tour con Bob Dylan?
Con Dylan ho un ricordo di un tizio tra il pubblico sotto al palco, che mentre io suonavo, mi faceva il gesto con la mano di andarmene!!
Alla fine degli anni ‘90 ti sei preso un lungo periodo di pausa. Se tornassi indietro lo rifaresti?
Mi sono preso una pausa, e lo rifarei perchè ognuno ha il suo percorso, e per citare uno che una pausa non se l’è presa mai… va bene così.
La musica italiana cambia e sta cambiando e in particolare il pop sta soffrendo piu dal punto di vista discografico che live. Tu come stai vivendo questa evoluzione?
Io sono molto felice, ho ripreso a suonare dal vivo, con una buona band e mi diverto molto.
Foto di Daniele Vignatelli
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto”.