Intervista a Rea, in gara a Sanremo Giovani 2024

Rea è il nome d’arte di Maria Mircea, cantautrice bolognese classe 2003; a Sanremo Giovani 2024 porta il brano “Cielo aperto”. Nel suo percorso da segnalare la partecipazione ad Amici nel 2021, ma anche la pubblicazione di numerosi brani pubblicati sulle piattaforme digitali.

Qui il link per visualizzare il videoclip della canzone su RaiPlay.

Intervista a Rea, in gara a Sanremo Giovani 2024

Cosa rappresenta per te essere tra i 24 partecipanti al talent di Sanremo Giovani 2024 in vista della finale del 18 dicembre?

È una conferma. Sono felice che il mio brano sia stato capito e apprezzato, e che io abbia l’opportunità di cantarlo su un palco così importante. È una grande soddisfazione personale.

Sanremo è il festival della canzone italiana. Cosa significa per una ragazza della tua generazione?

Per me e la mia famiglia, Sanremo è sempre stato il festival della canzone italiana, il palco più importante d’Italia. È una sensazione strana, anche perché mia mamma mi dice spesso che è assurdo pensare di vedermi lì, dopo averlo sempre guardato in TV.

Quali sentimenti e sensazioni ti hanno guidato nella composizione del brano e perché hai scelto proprio ‘Cielo Aperto’ per Sanremo Giovani?

Questo pezzo non è nato con l’intento di portarlo a Sanremo Giovani. È nato da un’esigenza personale, perché sono sempre stata toccata dai commenti e dai consigli della gente. Il brano è un monito ad ascoltare prima di giudicare, ricordando che il giudizio più importante è quello che abbiamo su noi stessi.

I social hanno amplificato tutto, nel bene e nel male. Qual è il loro ruolo nella diffusione della tua musica?

Viviamo in un’epoca incredibile. I social offrono la possibilità a ogni artista di emergere in qualsiasi momento. Anche per me sono stati importanti, grazie al riscontro delle persone che mi seguono continuo a fare ciò che faccio. Però penso sia importante ricordare che dietro ogni profilo c’è una persona.

Hai iniziato a fare musica molto presto. Quanto è importante la tua provenienza geografica? Bologna, in particolare, è un’ispirazione per te?

Bologna mi ispira molto. Non parlo direttamente di Bologna nei miei testi, ma riferisco certe caratteristiche, come le stradine e il calore. È una città che amo e dove mi sento a casa. Per ora non vedo la possibilità di trasferirmi altrove.

Hai affermato che il progetto Illumo ti ha dato libertà compositiva. Che ricordo hai di quell’esperienza?

È stato un approccio puro alla musica. Con il mio amico Michael Caldi abbiamo iniziato Illumo per esplorare diversi generi e capire cosa ci piaceva. Eravamo in quarantena, avevo 16 anni, e passavo i pomeriggi a fare musica. È stato un momento di connessione alla musica senza aspettative o pressioni.

L’esperienza ad Amici ha influenzato il tuo percorso?

Sì e no. Mi ha aiutata a crescere a livello compositivo e di studio, ma i pezzi che ho scritto ad Amici sono nati dentro la scuola. Sicuramente è stata una base importante, ma penso che tutte le esperienze aiutino a crescere e a trovarsi.

Parlando del tuo singolo per Sanremo Giovani, “Cielo aperto”, cosa vorresti che il pubblico recepisse?

Il messaggio è di trovare la forza in se stessi, allontanando le negatività. È importante ascoltare i giudizi, ma soprattutto ascoltarsi interiormente. Voglio trasmettere questo messaggio con autenticità, sperando di sentire ogni parola per trasmettere davvero il cuore della canzone.

Simone Zani

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.