Già disponibile in radio e in tutti i digital store, “Perdono” (AG Group, distribuito Universal Music France) è la cover della versione francese di “Xdono” di Tiziano Ferro ed è il nuovo singolo di Gabriele, cantautore siciliano trasferitosi a Parigi ben 15 anni fa per dedicarsi al mondo dello spettacolo a 360 gradi.
“Perdono è un giro di boa verso un nuovo Gabriele, che si perdona per non essersi esposto prima, per essersi messo da parte e non essersi ascoltato. Sono cresciuto, ho lavorato, studiato, cercato e scavato dentro di me. Ho fatto tanta formazione, ho fatto un percorso importante. Oggi, dico: scusatemi, ma ci sono anch’io. Questo brano è un punto di partenza dal quale non tornare indietro, ma andare – come direbbe Buzz Lightyear – verso l’infinito e oltre”.
“Perdono” è un viaggio in solitudine ed ecco che il videoclip del brano ci mostra grandi spazi e una natura maestosa dove non c’è nessun altro se non Gabriele, a sottolineare una solitudine cercata e voluta per ritrovarsi.
“Abbiamo cercato degli spazi aperti e l’Arcachon – con le sue dune e da una parte le foreste e dall’altra il mare – è una vera meraviglia della natura, un posto magico. Questi spazi così ampi rappresentano perfettamente il viaggio che ho fatto verso me stesso su un’auto vintage, che mi lega al passato ma allo stesso tempo mi conduce, attraverso il presente, nel futuro”.

Intervista a Gabriele
Ciao Gabriele, bentrovato su IMusicFun. Come stai?
Ciao Lorenza, io sto molto bene. Anzi, très très bien!
Dalla Sicilia a Parigi: cosa ti ha spinto a trasferirti così lontano?
Io vengo da Partinico, un piccolo paese in provincia di Palermo. Quello che mi ha portato in Francia è stato un provino che ho superato a Palermo per lavorare negli spettacoli di Disneyland Paris. Così mi sono trasferito a Parigi e mi sono praticamente innamorato di questa città e di tutto quello che poteva offrire.
Che legame hai con la tua terra d’origine?
Tornare in Sicilia è un po’ come tornare alle mie origini, sia dal punto di vista familiare che dal punto di vista culinario. A Partinico ci sono i miei genitori con i miei fratelli e i miei nipotini. È un ritorno al nido familiare che attendo con ansia. D’altronde, vivendo lontano e avendo tutta la famiglia lì, la voglia di tornare è sempre più forte.
Se dovessi tradurre la tua musica in un piatto della tradizione culinaria italiana e in uno della tradizione culinaria francese, cosa ci cucineresti?
Vi preparerei delle crèpes e delle pizze, perché ci si può mettere dentro tutto ciò che si desidera. Ognuno ha i proprio gusti ed io ho i miei. Quindi, cerco sempre di aggiungere alla mia musica qualcosa di nuovo, pur mantenendo viva la tradizione.
Quanto e come la Sicilia e Parigi hanno influenzato la tua musica?
Io sono cresciuto ascoltando i Big della musica italiana: da Albano ad Adriano Celentano, passando per Gianni Morandi e Mina. Poi, durante la mia adolescenza, ho conosciuto altri cantanti, tra i quali Tiziano Ferro, Alex Britti, Giorgia, Elisa, Alex Baroni e Laura Pausini.
Della Francia mi ha invece colpito la multietnicità. Di fatto, qui si ritrovano a vivere finalmente insieme popoli provenienti da diversi Paesi, che portano a Parigi la propria cultura e le proprie tradizioni. Ad avermi conquistato è proprio questa apertura di spirito, sia a livello musicale che a livello culturale e umano.

Il tuo nuovo singolo si chiama “Perdono” ed è una cover della versione francese del celebre brano di Tiziano Ferro. Cosa rappresenta per te questa canzone?
“Xdono” mi ha fatto scoprire Tiziano Ferro e ha permesso anche allo stesso Tiziano di farsi conoscere in Italia. La scelta di questa canzone è innanzitutto un augurio per la mia carriera, in quanto vorrei affermarmi come cantautore. Fino ad ora ho interpretato canzoni che sono state scritte per me, ma adesso vorrei cantare le mie canzoni. Prima di fare questo, ho voluto interpretare una canzone che ha portato tanta fortuna a Tiziano Ferro e che per me ha un significato speciale. Con questo brano voglio infatti chiedere perdono al piccolo Gabriele, che ha aspettato questo momento per tantissimo tempo.
Qual è stata la scintilla che ti ha convinto ad intraprendere la strada del cantautorato?
La prima canzone l’ho scritta a 15/16 anni, se non ricordo male. Di canzoni, dunque, ne ho una valanga. Non mi sono mai voluto esporre perché ho sempre pensato che le mie canzoni non fossero abbastanza interessanti o che alle persone non interessasse quello che avevo da dire. Insomma, non mi sentivo pronto. Proprio per questo mi sono sempre nascosto dietro le canzoni di altri. Adesso, però, sono arrivato a una certa maturità artistica e intellettuale, che mi ha fatto comprendere come attraverso la musica io possa entrare in connessione con coloro che mi ascoltano, per poter condividere con loro il mio universo.
Adesso, cosa bolle in pentola?
Tra fine ottobre e inizio novembre uscirà il mio primo brano inedito!
Hai mai pensato di tornare in Italia per questo tuo esordio da cantautore?
Se l’Italia aprisse le orecchie e le porte alla mia musica, tornerei molto volentieri. Non so, però, se sarei disposto a trasferirmi, anche perché ormai ho messo radici anche qui, in Francia. In ogni caso, non mi dispiacerebbe affatto tornare più spesso in Italia per promuovere la mia musica.
Gabriele, grazie per essere stato qui con noi. Buona musica e in bocca al lupo per tutto!
Grazie a voi!
Classe 1998, negli ultimi 4 anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Di notte recensisce musica, di giorno ne parla con gli artisti. Nostalgica ed empatica, scrive spesso nei giorni di pioggia. La musica? Un ricordo senza origine che ha ribaltato ogni prospettiva.