Il prossimo 5 agosto J-Ax spegnerà 50 candeline, mezzo secolo di vita e un traguardo a cui l’ex Articolo 31 non avrebbe mai pensato di arrivare…
“Per come era impostata la mia vita quando ne avevo venti, non pensavo di durare a lungo. Ero il tipico ragazzo di provincia che si vuole ribellare.”
Queste le parole dell’artista, riportate da Oggi.
“I 50 mi sembravano davvero lontani. Però è vero che più vai avanti e più scorre veloce. La percezione del tempo me la dà soprattutto mio figlio. Mi trovo a fare con lui cose che probabilmente i miei genitori hanno fatto con me quando di anni ne avevano tra i venti e i trenta.”
J-Ax, alla vigilia dei 50 anni
“Né il rock né il punk né il rap sono nati per invecchiare, però i musicisti invecchiano. Del resto, invecchiare è l’unico modo per vivere a lungo. Quello che è importante, secondo me, è scrivere canzoni coerenti con la vita che fai.
Mi fa ridere ascoltare gente della mia età che canta di amori giovani, della tipa che ti molla. Non è possibile che in ogni disco ci siano dieci canzoni, dieci innamoramenti folli: o stai simulando o fai veramente schifo nelle relazioni.”
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.