Marta Donà, con LaTarma manager dei Maneskin fino qualche settimana dopo la vittoria dell’Eurovision 2021, in un’intervista a Billboard parla della band dei record e dei piani che stavano perseguendo.
“Sì, ma ci tengo a precisare che poi sul palco ci vanno loro. A me e al mio team piace stare dietro le quinte, valorizzando un talento che già esiste per conto suo. Io posso anche essere la campionessa mondiale del marketing e della promozione, ma non basta se non c’è l’arte.
Mi piace molto lavorare insieme all’artista. Le persone crescono, cambiano, quindi è un lavoro molto dinamico. Magari un artista in un certo momento vuole comunicare un certo messaggio ma due anni dopo il suo obiettivo è diverso e devi costruire un altro “mondo”.”
Questo il mantra di Marta Donà.
Maneskin, il piano di Marta Donà prima del controverso addio
“Noi avevamo iniziato con un piccolo tour europeo dopo il primo disco. Il mio obiettivo – ma anche quello dei ragazzi – era quello. Damiano peraltro scriveva sia in inglese che in italiano: non è una cosa molto comune per un artista italiano. Per questo chiedevo all’agenzia di booking che fissasse date in Europa, anche piccole.
Poi la vittoria di Sanremo ha fatto sì che partecipassero all’Eurovision. Siamo andati lì due settimane prima a fare tutto un lavoro di racconto della band a un pubblico internazionale che non li conosceva. Era già previsto il tour europeo: chiaramente, dopo la vittoria i concerti si sono spostati in venue più grandi.”
Nessun riferimento alle dichiarazioni di fuoco della band di Damiano, Victoria, Ethan e Thomas (ne abbiamo parlato Qui) e nessun approfondimento dopo le sue parole di un anno fa (Qui l’articolo).
“L’idea era di lavorare in maniera organica sull’estero. Scrivere in inglese ed essere credibili in quella lingua non è una skill che tutti gli artisti italiani hanno. E poi la loro immagine è molto internazionale. Nei cinque anni in cui abbiamo lavorato insieme ho cercato sempre di raccontare la band, non solo il frontman.”
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.