Bluvertigo Metallo Non Metallo

Morgan 33 Giri Metallo Non Metallo
Morgan si scaglia sui social contro Sky Arte per una puntata di 33 Giri dedicata a Metallo Non Metallo, lo storico album dei Bluvertigo pubblicato nel 1997.

Una ricostruzione che l’artista, attualmente impegnato su Rai 1 a Ballando Con Le Stelle, ha decisamente disconosciuto.

“Misconosco questo episodio di 33 Giri perché ricostruisce in maniera revisionista, inesatta e deformante la storia di questo album. Io compaio perché non potevo prevedere questo risultato. Ero in buona fede.

Ma siccome la liberatoria per lo sfruttamento della immagine viene fatta firmare prima, con il ricatto che altrimenti non si può registrare, non ho potuto fare nulla una volta presa visione del montato di questa puntata. Le ragioni per cui mi dissocio sono molte. La più importante è che le cose non sono affatto andate così.”

Queste le parole di Morgan, che ha spiegato le sue ragioni in una serie di storie Instagram.

Morgan contro Sky per la puntata di 33 Giri dedicata a “Metallo Non Metallo”

“Da come l’album è descritto in 33 Giri sembra che ci siamo trovati improvvisamente come quattro ragazzi, ognuno con le sue idee, e abbiamo fatto saltar fuori questo disco, ma non è affatto così. Avendo io pensato concepito, scritto, provinato, eseguito, mixato, prodotto, arrangiato l’album conosco perfettamente ogni fase di realizzazione e tra l’altro conservo tutti i materiali di tutte le fasi di lavorazione.

Il disco, come risulta da tutti i miei quaderni, è stato progettato per filo e per segno e portato a compimento esattamente come io avevo in testa ed è stata una cosa spiacevole vedere come i miei compagni di lavoro, strumentisti e tecnici che compaiono in quel filmato tranquillamente non facciano cenno alla cosa principale ovvero che erano impiegati nell’esecuzione di un lavoro completamente guidato da me e nemmeno in modo velato.

Da questa ricostruzione pare che tutto sia piovuto dal cielo e comparso magicamente davanti a loro senza un autore, e risulta un’appropriazione indebita. Ovvio che faccia comodo vantarsi oggi di essere gli autori di una cosa che assume un valore storico. La cosa molto sgradevole è che il tutto è stato (e non so per quale motivo) architettato da subito in questo modo organizzando le interviste in modo separato senza la mia presenza nel momento più importante, cioè quando il fonico fa ascoltare le tracce originali, beh, non sono stato neanche convocato.

Ho subito odorato che c’era uno strano disegno e ho anche scritto messaggi sia ai tre compagni di gruppo che ai produttori di questo documentario e tutti hanno fatto finta che fosse casuale dicendo: ma certo Marco, non ci sogneremmo nemmeno di fare una cosa del genere, è ovvio che senza te non si può fare.

Eppure è stato fatto. Ed è ovviamente venuta fuori una grande cazzata dove non c’è quasi nulla di quello che il pubblico avrebbe potuto ascoltare e scoprire di quel disco se si fosse coinvolto l’unico che possiede sia la conoscenza che i documenti perché è l’unico autore dell’opera.

Non so cosa abbia dato loro il coraggio di approfittare e mettersi in tasca un’opera altrui, come fosse un oggetto incustodito trovato per caso, ma so che non è un bel servizio per il pubblico, che invece avrebbe amato scendere veramente nei meandri di un lavoro gigantesco e ricco di cui non solo esiste l’autore ma è vivo e vegeto in carne ed ossa.

Se immagino uno speciale documentario dove si racconta la storia dietro a 8 1/2 di Fellini dove elettricisti parrucchieri e stuntman dicono di aver fatto il film senza nominare il regista e poi vediamo che c’è una piccola intervista a Fellini alla fine, dove pare che abbia contribuito quanto il truccatore per la realizzazione del film, sarebbe un falso storico oltre a un’occasione persa.”

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