Venditti e De Gregori, due voci, due repertori uniti in un’unica anima popolare, un concerto speciale che ha illuminato una sera romana di fine primavera.
Chi si attendeva uno show nostalgico tra ricordi del passato e aneddoti si è ricreduto, gustando un evento musicalmente speciale, ricco di spunti e da ascoltare più che da cantare.
Antonello e Francesco si ritrovano sul palco per presentare parte della storia della musica italiana, senza fini celebrativi, ma con l’unica volontà di far vivere il presente a un pubblico numeroso e attento.
Oltre 44’000 spettatori per un concerto che attraversano mezzo secolo di storia italiana e internazionale, scritte e interpretate con il solo scopo di fermare un momento, senza giudizi o pregiudizi, ma sono per il gusto di assaporare la felicità per una festa attesa e rimandata troppo spesso.
“Tra di noi c’è una grande affinità musicale e anche amicizia. Possiamo mandarci a quel paese con maturità, senza paura di ferirci. Anche se non lo volessimo, uno fa parte della vita dell’altro. La musica ci ha uniti e ha creato un concerto che è un’unica grande canzone. Siamo due anime in una.”
Un suono unico, speciale, unione di due approcci differenti e creato da una band d’eccezione.
“La nostra è una storia che si compie adesso. Non è una reunion, torniamo insieme dopo 50 anni, dopo aver creato musica da soli. Abbiamo creato musica in un modo che non si incontrava e ora trova una valorizzazione comune. Prima non eravamo pronti a un concerto del genere.”
Venditti e De Gregori all’Olimpico
“L’idea di un concerto insieme nasce del 2018, sono 4 anni che ci pensiamo. Poi il covid ha cambiato i piani, ma va bene così. I tempi sono quelli giusti oggi.
Un concerto non è mai uguale a se stesso. Stasera siamo consapevoli di fare un concerto in uno spazio smisurato. Anche se stessimo all’Atlantico proveremmo la stessa sensazione.
Siamo tranquilli, anche perchè non è un concetto di quantità, ma di qualità.
Non è un concerto come gli altri. Abbiamo visto che c’è un interesse vero e di tutte le generazioni. I biglietti sono stati messi in vendita dopo il Covid, non prima.”
Un’unione inedita che da vita a un repertorio nuovo, inedito.
“Tra noi c’è una collisioni di due mondi sonori. Le due voci uniscono i suoni, fanno da ponte. Queste sono canzoni che è come se fossero state concepite adesso.
La scaletta è stata molto pensata, come fosse un fraseggio tra noi. C’è un filo conduttore comune. Abbiamo seguito una sceneggiatura, che è la nostra vita, che si è formata strada facendo.
Ci aspettiamo che il pubblico faccia festa con noi. Il nostro repertorio è il carburante che crea entusiasmo e coinvolgimento.”
Immancabile una battuta su Roma.
“Roma non è una città martoriata e violentata! Noi ci viviamo da più di 70 anni e ogni volta si pensa che peggiori o sia peggiorata. Roma è una città stupenda che si regge sulla sua bellezza. Ve lo diciamo noi, che siamo filosofi e falegnami!”
Qui la scaletta.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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