Nemo Eurovision 2024

Intervista a Nemo, rappresentante della Svizzera all’Eurovision Song Contest 2024, realizzata in Spagna in occasione del Madrid’s PrePartyES.

La Svizzera, a tre anni dal terzo posto di Gjon’s Tears, sul palco di Malmö può davvero stupire! I bookmakers a un mese dal via della kermesse puntano forte del giovane cantautore originario di Bienne, nel Canton Berna.

Eurovision 2024, intervista a Nemo, rappresentante della Svizzera

Ciao Nemo, innanzitutto vorrei parlare di “The Code”, il brano in gara a Malmö. Com’è nato?

“The code” è nata lo scorso giugno durante un campus di scrittura in Svizzera. “The code” è costruita come un viaggio, una storia, che porta l’ascoltatore dal punto A al punto B. È il mio viaggio per trovare il mio vero Io. Trovo bellissima la metafora che abbiamo scelto, ovvero l’idea di rompere il codice; nello specifico il codice binario dei computer, fatto di 0 e 1. Se non sono ne l’uno ne l’altro, cosa sono? Nel mio caso non sono né uomo né donna, qual è quindi il mio posto? Questo è stato il mio viaggio di ricerca, un modo per liberarmi dall’essere costretto a essere l’uno o l’altro.

Porterai questo concetto anche sul palco di Malmö?

Mi dispiace, ma non posso parlarne adesso! Mi piacerebbe poter dire di più, ma vogliamo sia una sorpresa. Ciò che posso dirvi è che è molto divertente e sfidante lavorarci, sto imparando tantissime cose.

La pandemia che abbiamo attraversato qualche anno fa ha cambiato il tuo approccio alla musica e alla scrittura?

Durante il periodo più cruento della pandemia, per scrivere e confrontarci abbiamo usato molto Zoom, ma non mi piacciono molto le sessioni online. Quello è cambiato molto durante la pandemia è stato l’utilizzo dei social per esprimere certi concetti. È molto diverso rispetto a prima, ma sono contento che si sia riaperto tutto. Abbiamo ripreso i concerti, che sono la parte più divertente del lavoro per me.

Hai anche preso parte a “Il cantante mascherato”, cosa ricordi di quella esperienza?

È stata una delle mie esperienze più folli! Esibirsi in quei costumi non era semplice, dovevo anche camuffare la voce, che per un cantante può essere molto utile, estendere la capacità, provare cose nuove. È stato divertente!

La Svizzera non presenta un brano in italiano da ormai 16 anni. Secondo te perché?

Non saprei, però credo che è una lingua che dovrebbe essere valorizzata. Io non parlo italiano, non potrei mai cantare in italiano! Sbaglierei tutte le parole, ma sarebbe un onore avere un rappresentante che lo parli e che canti in italiano.

Paolo Meneguzzi, ultimo rappresentante svizzero a cantare in italiano all’Eurovision, sta portando avanti una battaglia contro l’autotune. Tu cosa ne pensi?

Dipenda da come lo usi, perchè può diventare uno strumento creativo in diverse situazioni. La musica è in continua evoluzione. La tecnica cambia, ci sono svariate modalità di utilizzo creativo di uno strumento come l’autotune. Non sono contro, ma mi piace anche quando si canta senza. Amo le vere voci roche, mi piacciono i contrasti e le sfumature di ogni approccio vocale.

Videointervista a Nemo