Primo Ascolto; scopriamo la Top 10 delle nuove uscite musicali del 13 giugno secondo Stefano Brocks: ecco i brani promossi, da ascoltare subito!
Primo Ascolto 13 giugno: la Top 10 delle nuove uscite
10 – SANGIOVANNI – Veramente (Sugar)
Superata la crisi personale, l’ex Amici torna sul mercato con un brano pop, dalle atmosfere rilassate, quasi tropical, e dal buon ritornello, sia pure costruito su quella progressione derivata da “Autumn leaves”, che pare tanto piacere a quella generazione di autori. Il cantato quasi trap della strofa però toglie personalità.
9 – MARSHMELLO ft. Ellie Goulding e Avaion – Save my love (Emi/Universal)
Il celebre produttore, che non confeziona in genere hit dance ma brani pop a tutti gli effetti, chiama la voce più riconoscibile degli anni Zero, rimasta un po’ in sospeso negli ultimi anni, e vara un pezzo electropop che mescola melodia e battiti elettronici.
8 – DAMIANO DAVID – The first time (Epic/Sony)
Quando vengono pubblicati singoli ad immediato seguito l’uno dall’altro è un segno che l’album non funziona come atteso. Rispetto ai precedenti questo si distingue leggermente, ma la domanda rimane: vale la pena staccarsi anche temporaneamente da frontman della rock band di maggiore sensazione al mondo per calarsi nel ruolo pur meritorio di emulo di Harry Styles? Forse allora sarebbe stato più interessante farlo con un disco in italiano, dove una figura simile effettivamente manca.
7 – MARCO MENGONI ft. Sayf e Rkomi – Sto bene al mare (Epic/Sony)
Il titolo dice una sacrosanta verità e apre un mondo, parendo tutto un programma. In verità il brano resta un po’ a metà del guado (chiedo perdono per il termine fluviale e non marino). E’ di base malinconico, cede alla cantabilità nel solo ritornello, che dice il solo titolo della canzone. Da sentire con calma per capire quale ruolo potrà avere nel panorama delle hit estive.
6 – COEZ – Qualcosa di grande (Warner)
Pubblica un album intitolato “1998” e nel titolo cita una delle più celebri canzoni italiane di quel periodo a cavallo del millennio. Nella scrittura Coez non sbaglia quasi mai, trova forse qualche limite nell’interpretazione e nelle sonorità, ma ogni suo singolo è sempre degno di attenzione e mai ripetitivo. Qui siamo sull’atmosfera soft, con un’elegante chitarrina a rilassarci.
5 – CLAUDIO BAGLIONI – Il sogno è sempre (Columbia/Sony)
“La vita è adesso”, album più venduto della storia della musica italiana con 4 milioni e mezzo di copie, torna in vetta all’hit parade, risuonato e ricantato l’autore nel suo lunghissimo percorso di addio alle scene. La perla è questo inedito, che già aveva fatto capolino come un frammento in un precedente album live. Ed è la degna conclusione del capolavoro, anche se la voce un po’ arrochita e le tonalità abbassate lo rendono ancor più malinconico.
4 – TEDDY SWIMS – God went crazy (Warner)
Con la sua immensa classe vocale e la raffinatezza compositiva, anche questa volta ci fa capire che un altro mondo musicale è possibile nel presente; apparentemente guardando al passato, ma in sostanza tenendo ciò che è universale ad ogni epoca. Ovvero l’anima della musica soul e blues e la prelibatezza delle armonie, da sfruttare in tutto lo spettro e non nei soliti quattro accordi senza la minima alterazione.
3 – ANNA – Désolée (Emi/Universal)
Brano attesissimo, per l’artista femminile più travolgente apparsa in Italia in questo decennio. Lo stile è più elettronico e “dirty”, con accenni reggaeton, proprio nel momento in cui questo ritmo pareva in declino nelle mode estive, e anche qui si vede chi può permettersi di andare controcorrente senza apparire revivalistico o a rimorchio. Non si tratta di un tormentone, né di un brano rap. Ha bisogno un attimo di tempo, ma decollerà.
2 – ELISA – Sesso debole (Island/Universal)
Brano molto interessante, con sonorità elettroniche su ritornello ultrapop ma con tematiche testuali di messaggio profondo. Le atmosfere riportano a “Gift”, suo secondo album, del 2000, prima della popolarità con il passaggio a cantare in italiano, e ciò testimonia quanto questa cantautrice sia sempre stata un passo avanti alla media dei colleghi. A proposito di sesso debole, chissà come l’avrebbe incensata certa critica se fosse un uomo.
1 – MARK RONSON ft. Raye – Suzanne (Columbia/Sony)
Atmosfere alla Winehouse (dopo tutto era il suo produttore), per il brano che si spera possa diventare per la nuova fantastica artista soul inglese Raye quello che “Uptown funk” fu per Bruno Mars, cioè la consacrazione universale e un classico destinato a restare. Rispetto però ai brani un po’ derivativi di Amy Winehouse, qui c’è uno dei ritornelli più belli, come non ne sentiamo da decenni.


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