Hu Numeri Primi significato canzoni
Dopo il Festival di Sanremo 2022 a cui ha partecipato al fianco di Highsnob con il brano Abbi Cura di Te, ora Hu pubblica Numeri Primi, l’album di debutto.
11 tracce musicalmente interessanti e dalle quali emerge la curiosità di un’artista che canta, scrive e produce.
Hu Numeri Primi significato canzoni
NUMERI PRIMI
È lo slogan del disco: siamo unici, irripetibili, indivisibili: tutti dovremmo sentirci così. Nella vita spesso mi sono sentita persa e tutto è partito da Milano. È una città che mi ha fatto perdere e scoprire tantissime cose. Più di Berlino dove sono andata successivamente. Il mio viaggio parte con una canzone molto soft con un tappeto elettronico delicato. Immagino che sia come l’inizio di un mio live con la luce a occhio di bue sul palco che illumina solo me al pianoforte.
AVEC MOI
Questa canzone parte da una domanda che ho immaginato di fare alla persona che amo, cruciale per il concept di tutto l’album: “Ma tu t’immagini se il mondo finisse adesso?”.
Avec Moi è una delle ultime tracce che ho inserito ma sapevo già che sarebbe stata la seconda. Il ritornello è nato velocemente, in 10 minuti buoni. Sono andata in studio da Andro e lui è stato categorico: Kavinsky! Io amo da pazzi la french touch quindi mi ha esaltato. Andro ha attaccato il Juno, sintetizzatore analogico, e il pezzo è diventato un po’ synthwave, un po’ à la The Weeknd.
Racconta la mia storia ovvero il momento preciso in cui tante cose stavano saltando in aria attorno a me ma io sentivo di essere circondata dalla solidità dei rapporti. Quindi la risposta alla domanda è: anche se il mondo finisse adesso, resta con me. Non è per forza una canzone d’amore (anche se per me lo era). Dico “anche finisse il mondo adesso noi mano nella mano sorridendo demeure avec moi (resta con me)” e si può riferire a qualsiasi rapporto anche tra genitore e figlio. L’immagine che avevo in mente è il finale di Fight Club quando Tyler Durden e Marla rimangono insieme mentre la città esplode.
ABBI CURA DI TE
È la canzone che tutti conoscono perché l’ho presentata a Sanremo con Highsnob. È il trait d’union del disco perché parla di quando una storia è finita ma si vuole augurare tutto il bene all’altra persona. Io ho avuto senza dubbio una relazione che ha avuto una fine molto tormentata ma il sentimento che prevaleva non era affatto negativo.
Il festival di Sanremo è stato il punto di arrivo ma anche un inizio. La più grande prova per me stessa. Qualche giorno fa mi ha chiamato la mia professoressa d’inglese del liceo, una persona unica a livello umano. Voleva sapere come stavo perché si ricordava che il mio sogno era vivere di musica e che era orgogliosa di me perché sentiva che in qualche modo fossi sulla strada giusta. Per me è stato speciale.
PRIMA DI SPARIRE
È la prima canzone che ho scritto ma che ho inserito dopo. Nel testo immagino di sedermi al tavolo con il destino, di fare quattro chiacchiere con lui e chiedergli cosa stia combinando. Dico “togliamoci i vestiti prima di sparire” nel senso di spogliamoci di tutto, paure comprese, e vediamo come va a finire, ma non in senso fisico. Nello special dico: “Forse il segreto è perdersi/ dimmi come si fa/ fino a dimenticarsi dove ti trovi/ lasciati andare”. Il senso è: decidi tu se sparire o lasciarti andare.
MILLEMILA
Millemila era il singolo uscito a ottobre del 2021. Michael ha centrato subito il tema della canzone e noi due eravamo perfettamente in sintonia. Questo brano ha moltissimi livelli di lettura. Può sembrare una storia d’amore piena di rimpianti, ma in realtà Millemila rappresenta soprattutto questo: che si vive una volta sola. Poi, io dico sempre che sogno di vivere in eterno, perché sono grata alla vita e felice di quello che faccio. Quindi Millemila per me significa eternità.
GUAI con Francesca Michielin
L’avevo scritta in fretta, in 10 minuti, ma non riuscivo a finirla. Ero in studio e all’inizio era stata una sessione drammatica di più di 4 ore dove non riuscivo a concludere niente. Era settembre, mi mancava la mia compagna e perciò non stavo bene. Questa canzone racconta proprio questo: “Se mi manchi faccio i guai”, non posso farci niente. A livello sonoro è piuttosto particolare. C’è un ritornello che non è un ritornello che continua a tornare e che droppa un ritmo quasi dubstep, genere a cui ero molto legata quando ero più piccola, ascoltando da The Bloody Beetroots a Skrillex.
Ho chiesto a Francesca Michielin solo di ascoltare il pezzo e di farmi sapere se le piaceva per un’ideale collaborazione. Lei mi ha risposto subito entusiasta e ha detto che ci avrebbe lavorato e che avrebbe trovato il tempo per farlo. Mi ha mandato poco dopo la sua strofa ma poi ci siamo anche incontrate. Siamo andate a prenderla in stazione, è venuta in studio, abbiamo registrato in due ore e via.
C’è una mega coda strumentale che è una particolarità di tutto questo album. Perché c’è tanta elettronica ma ci sono anche strumenti suonati come basso, chitarra, contrabbasso, batteria. È un tributo anche ai Sigur Rós con questi chitarroni riverberati che esplodono. Dalla dubstep a loro.
MOMA
Racconta una relazione sbagliata ma che dico, nemmeno una relazione! A un certo punto mi ero invaghita di una persona che però era totalmente di plastica quindi ho capito che era tutto fake e ho deciso di lasciar perdere.
Canto: “Sei così bella che mi mandi altrove sì ma dove”. Quindi non ti penso perché non mi piace farlo. “I tuoi occhi perfetti da Moma” cioè da museo, quindi belli sono a guardarli da fuori ma sopratutto da lontano.
TI AUGURO LA VITA
È un pezzo molto particolare. Era nato per una persona speciale che vive molto lontana da me e parla di tutte le volte che mi sono presa delle mazzate dalla vita e da cui mi sono sempre rialzata. “Mi hai visto piangere/ nuotare via tra le lacrime”. In fondo però è un inno alla vita: “Ti auguro la vita ovunque tu sia”. Viene prima di Abbi cura di te ma il concetto è molto simile.
MAMMA
È un brano scritto 3 anni fa, prima si intitolava Sarajevo, perché è il punto in cui la Bosnia e l’Erzegovina si incontrano. Racconta del momento in cui ho fatto coming out in famiglia e non è stato così semplice. Perché i miei mi hanno sempre accettata e mi hanno sempre dato il massimo ma non è tutto scontato. Qui parliamo della paura di non essere all’altezza delle aspettative degli altri. “Ho un monolocale al posto del cuore dove tu ci puoi dormire o cucinare”.
Il concetto è sempre sul lasciarsi andare e liberarsi, nel bene e nel male. In questo brano non si nomina mai la mamma ma è l’immagine che riassume la canzone. Il titolo è venuto in mente a Highsnob. Un giorno mi ha detto: “Ma questo brano è commovente, parla di tua mamma, se lasci Sarajevo come titolo è troppo criptico!”. In molti mi hanno detto di aver pianto dopo averlo sentito. Anche a me più volte è scesa una lacrima.
TEMPORALE
È nato 3 o 4 anni fa. Nasce da un ritmo vocale, un mantra che avevo registrato sull’iPhone ma che avevo lasciato lì. Era lì nella mia testa, poi sono andata a Berlino e ho incontrato un produttore conosciuto nel mondo del clubbing, con cui desideravo molto lavorare: Felix Lehmann, già con Jan Blomqvist, che mi ha dato delle idee ottime. Poi ho voluto rivedere il tutto con Andro, Tom Beaver e Michale perché secondo me tutte le tracce devono essere coerenti tra di loro. Non volevo che fosse staccata dal resto.
Il significato si riallaccia sempre alla storia che racconto ma in senso contrario. Temporale è un’esplosione emotiva dove mi lascio andare, non riesco a comunicare e esprimo la mia incapacità di raggiungere la persona che vorrei.
LA VERSIONE MIGLIORE DI NOI
Ho amato, ho perso, ho provato sentimenti sbagliati verso persone che erano lontane da me, ho messo in discussione tutti i miei rapporti, compresi quelli familiari, poi mi sono ritrovata e ho deciso di dare il meglio di me. Questa è l’ultima canzone dell’album, la undicesima. La base è un’elettronica molto da club perché il ritmo è salito in tutto l’album fino ad arrivare qui. È proprio il segnale di quello che vorrò fare nel futuro. Quindi è la fine ma è chiaramente anche l’inizio del mio prossimo progetto.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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