Simona Severini torna con un nuovo singolo, “Non faccio niente“: un elegante viaggio introspettivo fatto di vocalità soul e giochi ritmici, in equilibrio tra cantautorato pop e le sonorità della nuova scena urban e R&B internazionale.
«“Non faccio niente” parla del fatto che quando una persona pensa sembra che non faccia niente. Pensare è la cosa che mi piace fare di più. È un momento in cui la mente viaggia libera, vive una vita parallela, come nei sogni e nel dormiveglia. Nei miei testi cerco l’immediato, parole dirette e semplici, oggetti reali e concreti. Ma il loro senso è più riflessivo o ironico. A volte mi piace dire cose sconcertanti. Il palco è l’unico posto dove mi sento libera di dire quello che penso».
L’intervista a Simona Severini
Ciao Simona, bentrovata su iMusicFun. Come stai?
Ciao! In questo momento sono scossa per gli ultimi avvenimenti in Europa, ma personalmente sto bene.
Nel tuo nuovo singolo, “Non faccio niente”, parli proprio di questa domanda: “Come stai?”. Lo chiediamo a tutti coloro che incontriamo, quasi per abitudine. Non sempre però siamo ben disposti ad ascoltare una risposta che vada oltre lo “Sto bene, grazie”. Tu che percezione hai?
Credo sia proprio come dici tu. “Come stai?” è una domanda che spesso facciamo senza l’intenzione di approfondire la risposta, anche perché sarebbe impossibile farlo con tutti quelli a cui lo chiediamo. L’ho intesa proprio in questo senso, come una delle tante cose un po’ futili che diciamo o scriviamo durante le nostre giornate.
In “Non faccio niente” canti: “Io che sono stanca sempre, non è vero che non faccio niente. Io penso, si muove la mia mente”. Chi ti sta intorno probabilmente ha davvero questa percezione, ma tu nel frattempo hai preso un treno, due aerei e sei arrivata dall’altra parte del mondo. Adesso cosa ti frulla in testa?
In questi giorni sto pensando a quello di cui parleranno le mie prossime canzoni. È tanto che vorrei scrivere qualcosa che parli del disastro ambientale e del non rapporto che abbiamo con l’ambiente, del fatto che lo usiamo invece di viverci dentro. Penso anche a questo continuo flusso di informazioni e notizie che ci martella dalla mattina alla sera, a quanto questo essere continuamente connessi sia molto diverso dall’essere in contatto, perché ci rende più isolati e soli.
Per una persona come te che pensa tantissimo quanto è difficile spegnere il cervello e assaporare il suono del silenzio? Sei riuscita a trovare un tuo equilibrio?
Amo il silenzio, perché mi permette di pensare. Ma se spengo il cervello, mi addormento. Per esempio, mi succede d’estate in vacanza e dormo anche 15-18 ore al giorno.
“Non faccio niente” anticipa un Ep o un album?
Non lo so ancora. Mi piace molto l’idea dell’Ep, perché amo le forme brevi. Ma anche quelle molto lunghe, quindi magari alla fine faccio un triplo album.
Cosa dobbiamo aspettarci in termini di sound? Continuerai a percorrere il sentiero già tracciato da “Non faccio niente” o esplorerai nuove strade?
Sicuramente continuerò ad esplorare un tipo di sound più denso come quello di “Non faccio niente”, ma mi piacerebbe che il mio disco contenesse tanti colori diversi e anche qualcosa di più minimale.
Il 10 marzo sarai in concerto all’Arci Bellezza di Milano. Puoi dirci qualcosa su quello che potremo ascoltare e vedere sul palco?
Sarò sul palco col mio nuovo gruppo. Abbiamo riadattato tutte le canzoni che ho sempre suonato da sola chitarra e voce e sono molto felice del risultato. Sono curiosa di vedere che effetto farà dal vivo.
Dopo la data di Milano, hai in programma altri live?
Si, spero di annunciarli a breve!
Classe 1998, negli ultimi 4 anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Di notte recensisce musica, di giorno ne parla con gli artisti. Nostalgica ed empatica, scrive spesso nei giorni di pioggia. La musica? Un ricordo senza origine che ha ribaltato ogni prospettiva.