Loredana Berte Simone Pillon

Scintille tra Loredana Bertè e il Senatore Simone Pillon sul delicato tema dell’aborto. Una discussione nata da una riflessione della cantante legata alla manifestazione Pro Life che si è svolta nei giorni scorsi a Roma.

“Il giorno successivo al mio concerto al Teatro Brancaccio di Roma, esattamente il 21 maggio scorso, ho impiegato circa 1h per fare 6 km in auto, cioè per andare dal mio hotel alla stazione di Roma Termini, rischiando anche di perdere il treno per tornare a casa a Milano, dopo 10 giorni di “vagabondaggio” tra una data e l’altra.

Il motivo? La città era paralizzata dalla sfilata per la manifestazione “Scegliamo la vita” dei ProLife guidati da Pillon, con cori e striscioni non solo contro l’aborto ma anche contro eutanasia e vaccini!

Cioè contro diritti che mirano a tutelare la vita e la dignità delle persone, in primis le donne….

…Ricordo ancora il giorno in cui andammo a votare a favore dell’aborto, nel 1978, il mio amico Albertino Martozzi ed io, all’uscita dei seggi, siamo stati presi a sassate, catenate, calci e pugni da un gruppo di squadristi di estrema destra…”

Loredana Bertè contro il Senatore Simone Pillon

La risposta del Senatore Pillon non si è fatta attendere.

“Vorrei tranquillizzare la Bertè, che se la prende con me per aver difeso la vita dei bambini.

Cara Loredana, qui le botte non le rischi certo tu, ormai asservita al pensiero unico. Qui rischia, e di brutto, chi osa opporsi alla strage degli innocenti.

Possibile che proprio tu, donna, non senta il desiderio di metterti dalla parte dei bambini che ogni giorno vengono fatti a pezzi nel grembo della loro mamma e gettati nei bidoni dei rifiuti ospedalieri? È questo il diritto che vuoi difendere? Pensaci. Magari ci regalerai una canzone sulla bellezza della vita!

PS. il corpo è tuo, e puoi farne ciò che ti pare, ma il corpo del bambino non è tuo, è suo. Lasciamolo stare.”

Questa, invece, la controreplica della cantante, che dopo il concerto di Roma ha deciso di fermarsi per curare un problema di salute.

“Pillon mi attacca perché non è d’accordo con me. Menomale, se fosse stato d’accordo con le mie parole mi sarei preoccupata.

On. Pillon, si tranquillizzi: io non ho attaccato lei, sarebbe tempo perso e se non l’ho fatto in tutti questi anni in cui lei si esprimeva nel suo solito modo…non lo faccio certo ora.

Sto solo difendendo non un ‘pensiero unico’ (come lo definirebbe un complottista, alimentando una propaganda ridicola quanto pericolosa), ma il mio pensiero di donna libera che, insieme ad altri, tanti italiani si è battuta per far riconoscere una legge sacrosanta.

Quindi dorma pure tranquillo, Pillon, non è proprio nei miei pensieri.”