Dodi Battaglia, intervistato da RTL 102.5 News, parla dei Pooh e della reunion sulla quale lascia aperta una porta.
“C’è chi crede che la storia dei Pooh sia finita e chi come me la farebbe anche domattina.”, così Dodi Battaglia commenta in radiovisione un eventuale ritorno sulle scene della band che si è sciolta qualche anno fa.
Un modo anche per alimentare le voci di dissapori con Red Canzian e Roby Facchinetti, scaturite dopo il forfait agli eventi organizzati per ricordare Stefano D’Orazio e Valerio Negrini.
Pooh, Dodi Battaglia della reunion
“Abbiamo venduto 100 milioni di dischi e avremmo potuto avere tanto successo anche all’estero. Non ho rimpianti perché qui è andata bene, abbiamo scelto di coltivare bene l’orticello di casa nostra. Chissà come sarebbe andata ma qui certo non è andata male. La cosa bella è quello che sto vivendo ogni sera con lo spettacolo. Nelle mie corde che prende spunto da questo libro fotografico che ho fatto con le mie sessanta chitarre. Vado sul palco e racconto la mia storia anche in modo leggero. La mia carriera è come una medaglia che pesa e cerco di alleggerir. È uno spettacolo di due ore, con i miei racconti e le mie chitarre che rappresentano uno spaccato della mia vita.”
Queste le parole del musicista.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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