“GIORNI FELICI” è il nuovo album de LA RAPPRESENTANTE DI LISTA. Qui il link per l’acquisto dell’album e Qui il calendario dell’instore tour.
Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina tornano con questo nuovo lavoro discografico, anticipato dai singoli “Paradiso” e “La città addosso” e proseguono il loro lavoro di costante ricerca musicale e tematica. “GIORNI FELICI” rappresenta una nuova evoluzione nella scrittura e nella composizione de LA RAPPRESENTANTE DI LISTA, riconoscibile e sempre in movimento, con cui la band torna a esplorare sonorità care ai propri ricordi di crescita e formazione, inni generazionali che rimangono indelebili sulle ossa e che diventano suggestione per scrivere l’oggi e la sua colonna sonora. I temi sono quelli cari al progetto: LRDL continua a indagare l’emotività umana e a metterla in rapporto con l’altro e col mondo.
Intervista a La Rappresentante di Lista
Cosa rappresenta “Giorni Felici” nel vostro percorso artistico?
“Giorni Felici” è una nuova tappa, il nostro quinto disco dopo dieci anni dal primo. È forse il disco più autentico che abbiamo mai fatto, dove ci sentiamo particolarmente coinvolti sia a livello di testi che di arrangiamenti.
Qual è il concetto di felicità che emerge da questo lavoro?
La felicità in questo disco è una sorta di contrasto. Si parla di giorni che possono sembrare felici, ma spesso contengono anche il loro opposto. In mezzo all’oscurità, ci sono momenti da afferrare che restano impressi come felicità assoluta, ma a volte può sembrare solo una cornice per nascondere che le cose non stanno andando bene.
La vostra musica ha sempre bilanciato tematiche profonde con suoni più leggeri. Come avete trovato l’equilibrio in questo disco?
Il segreto è nella dualità. Cerchiamo di abbracciare la complessità, mostrando sia il chiaro che lo scuro. La nostra scrittura ha sempre un velo d’ironia, non ci prendiamo mai troppo sul serio, e questo ci permette di esplorare questi contrasti.
I singoli “Paradiso” e “La città addosso” danno un’idea del disco. Come si collegano al tema centrale dell’album?
Questi brani sono punti esclamativi del disco. “Paradiso” parla di disobbedienza e “La città addosso” di un senso di stordimento sociale. Rappresentano bene le tematiche centrali del disco, che oscillano tra l’inferno e il paradiso, tra scelte sbagliate e momenti di consapevolezza.
Sono passati anni dal successo di “Mare” e “Ciao Ciao”. Dopo questa notorietà mainstream, perché avete scelto di mantenere un’impronta artistica non immediatamente semplice?
L’obiettivo è rimanere in un linguaggio pop che arrivi a tutti, ma senza dimenticare il nostro messaggio. Vogliamo restare fedeli alla nostra essenza, bilanciando accessibilità e profondità, senza spegnere il cervello.
Rispetto ai lavori precedenti, questo disco sembra più stratificato. Come si collega alla vostra esperienza e alla scrittura del romanzo My Mamma?
Questo album ha richiesto una ricerca interiore che si sente nelle canzoni. MaiMamma ci ha insegnato a osservare la società attraverso il nostro vissuto. In Giorni Felici, quel tipo di scrittura e introspezione è ancora presente.
Ho notato influenze sonore diverse, come nella traccia “Je ne t’aime pas Toujours“, che richiama la New Wave francese. Come avete sviluppato questa varietà musicale?
Ogni brano è un micromondo, sia nelle parole sia nei suoni. Con la nostra band abbiamo cercato di ricostruire ogni atmosfera per dare più luce ai testi. La varietà musicale è il risultato di una ricerca continua.
“Ho smesso di uscire” affronta un disagio contemporaneo. Cosa rappresenta per voi?
Questo brano è profondo, parla di una sensazione di inadeguatezza e di gabbie sociali. È una canzone che racconta la rabbia e l’abbandono, ma i suoi arrangiamenti contrastano volutamente con il disagio che descrive.
Come sarà portare quest’album in tour? (Qui il calendario e Qui il link per l’acquisto dei biglietti)
Questo disco è stato registrato con la band che ci accompagnerà dal vivo, quindi l’energia che si sente è proprio quella che porteremo sul palco. Non vediamo l’ora di celebrare la musica con il pubblico e vivere un momento autentico di incontro.
Come vi aspettate che il pubblico recepisca questo album?
Non abbiamo grandi aspettative. Ci auguriamo che piaccia a chi lo ascolta, ma la cosa più importante per noi è essere stati sinceri. Essere onesti nel fare musica è sempre la cosa che alla fine ripaga.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.