Il Festival di Sanremo potrebbe presto cambiare casa. Nei piani alti della Rai si studiano alternative concrete alla storica sede ligure per l’edizione 2027, complice una crescente frustrazione per le difficili trattative con il Comune di Sanremo. Tra pretese economiche elevate, bandi poco chiari e una città che non ha saputo rinnovare le sue strutture turistiche e il teatro Ariston, la tv di Stato sta seriamente valutando nuove località in grado di accogliere il più importante evento televisivo italiano ed europeo.
Il Comune ligure chiede un milione di euro in più e persino una quota degli introiti pubblicitari della Rai per continuare a ospitare il Festival, ma il clima è ormai logoro. Nelle stanze di Viale Mazzini e di Via Asiago, come riportato dal Messaggero, si è convinti che l’evento possa vivere altrove, in location più moderne, meglio collegate e soprattutto più collaborative. Anche il mondo discografico sembra stanco del braccio di ferro con la Riviera dei Fiori. E se Sanremo ha dato tanto al Festival, è altrettanto vero che è stata la Rai a rendere Sanremo un marchio riconosciuto ovunque.
Tre le aree geografiche che la Rai sta esplorando. La prima è la Costiera Amalfitana, con Sorrento tra le città favorite: una cornice iconica e suggestiva, legata alla musica grazie anche a Lucio Dalla che lì scrisse “Caruso“. Poi c’è la Versilia, con Viareggio in pole position, grazie alla sua lunga tradizione di spettacoli e turismo. Infine la costa adriatica, dove Rimini appare come una candidata forte: logisticamente accessibile, già abituata a grandi eventi, e sostenuta da una Regione – l’Emilia-Romagna – pronta a investire pur di portare a casa il Festival. Ma occhio anche a Senigallia e alla Puglia, con il suo appeal internazionale e la disponibilità dimostrata più volte dalle istituzioni locali. Occhio anche a Torino, città accessibile dal punto di vista logistico e che già ha ospitato l‘Eurovision Song Contest.
Tra le idee sul tavolo, c’è anche quella di rendere il Festival itinerante: due edizioni in una città, poi due in un’altra. Una possibilità che potrebbe stimolare le candidature e aumentare l’interesse sul territorio nazionale. La Sicilia, la Calabria, la Campania si stanno già muovendo. Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, si è subito fatto avanti: «Fatelo qui, vi diamo tutto».
Fonti interne alla Rai non hanno dubbi: il Festival si può spostare senza che il marchio perda forza. «La grande provincia italiana – spiegano – offre spazi meravigliosi e pronti a raccogliere la sfida». L’idea di fondo è che senza la Rai, Sanremo non sarebbe Sanremo. Mentre il Festival, invece, può continuare a vivere – e forse a crescere – anche altrove.
Così, mentre il tempo stringe per l’edizione 2026 (che con ogni probabilità resterà all’Ariston), il futuro del Festival della Canzone Italiana si fa sempre più incerto. E la città che lo ha ospitato per oltre settant’anni rischia di veder partire lo spettacolo che più di ogni altro l’ha resa famosa.
Intanto Sanremo Giovani ha cambiato nome in Festival Giovani e questo è un segnale da non sottovalutare…

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